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Pasqua 2023: Assoturismo-CST, attese 6,7 milioni di presenze (+7,3% su 2022)

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turismo

Già prenotate quasi 7 camere su 10 (il 65%). Presenze estere a quota 3,3 milioni, quasi la metà (49%) del totale dei turisti. Domanda italiana ‘in attesa’ per il meteo incerto, possibile recupero. Messina: “Ripresa continua, ma restano le difficoltà di reperimento del personale, bene apertura tavolo Ministero Turismo

Il turismo continua a crescere. Per Pasqua, sulla base delle prenotazioni attuali, sono attese 6,7 milioni di presenze nel sistema ricettivo ufficiale italiano, il +7,3% sul 2022. Un aumento trainato dalle presenze straniere, protagoniste di una crescita boom: nel fine settimana pasquale saranno infatti 3,3 milioni, il 49% del totale e il 12,1% in più rispetto allo scorso anno. Ma anche la domanda da parte dei turisti italiani – che per ora è stimata a 3,4 milioni di presenze – potrebbe riprendere quota: sul rallentamento, infatti, incide anche l’incertezza meteo di questi giorni.

È quanto emerge dall’indagine realizzata per Pasqua 2023 da Assoturismo-CST, su un campione di 1.703 imprese italiane della ricettività. In base alle indicazioni fornite dal campione, per la settimana delle festività pasquali si stimano 469mila presenze in più rispetto al 2022, con il 65% delle sistemazioni disponibili nelle strutture ricettive già prenotate.

Le aree. La tendenza attesa è positiva in tutto il Paese, anche se non uniforme per tutte le tipologie di offerta e tutte le aree. Saranno le regioni del Centro Italia a registrare le variazioni più significative dei flussi con il +9,3% (+4,5% di italiani e +14,7% di stranieri), seguite dalle regioni del Nord Est con il +7,2% (+3,4% di italiani e +10,9% di stranieri) e del Sud-Isole con il +7,7% (+3,4% di italiani e +14,2% di stranieri). Per il Nord Ovest la stima è del +5,4% (+2,1% di italiani e +9,2% di stranieri).

Le tipologie di destinazioni. Anche per le prossime festività pasquali le città e i centri d’arte saranno le destinazioni privilegiate dai turisti stranieri e italiani, ma una quota consistente del mercato si distribuirà tra le diverse località termali italiane, dei laghi e le aree rurali e di collina. Un aumento della domanda, soprattutto straniera, è atteso anche per le località di montagna. Ancora una volta sarà il patrimonio artistico e culturale a suscitare il maggior interesse del mercato con le città d’arte e i borghi che registreranno un incremento delle presenze del +12%, anche se non vi sarà il “tutto esaurito”. Invece, un’altra quota consistente del movimento si riverserà nelle località termali (+11,9%), dei laghi (+7,9%) e della campagna/collina (+5,4%). Per le aree di montagna la stima di crescita è del +5,7%, grazie al forte incremento della domanda estera (+10,7%). Una tendenza migliore è attesa per le imprese alberghiere (+8,2%) che hanno segnalato un incremento rilevante di stranieri (+13,7%). Invece, la crescita stimata per l’extralberghiero è del +6,2% (+3,3% di italiani e +9,1% di stranieri).

Gli stranieri. I turisti stranieri visiteranno soprattutto città/centri d’arte, le aree dei laghi, le località di montagna e le aree rurali e di collina. Invece, la domanda italiana sarà maggioritaria nelle località costiere e termali. Per le prossime festività pasquali si registrerà un consistente aumento di interesse verso l’Italia, soprattutto da parte di visitatori tedeschi, francesi, britannici, statunitensi, svizzeri, olandesi, austriaci e polacchi che in parte compenseranno le quote ancora mancanti dei mercati quali Cina, Russia, Giappone, Australia, Corea del Sud, India, Brasile, Canada. Un leggero aumento delle prenotazioni è stato segnalato anche per i turisti provenienti dalla Spagna e dal Belgio.

Continua la fase di ripresa del turismo italiano”, dice Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Torniamo finalmente ad accogliere i turisti stranieri che a Pasqua rappresentano quasi la metà delle presenze totali in Italia. Una tendenza decisamente positiva che ci fa ben sperare per i ponti di primavera e il proseguo del 2023. Ancora una volta il turismo dimostra di essere fondamentale per la crescita dell’intera economia italiana: va considerato un settore strategico, al centro dell’agenda politica ed economica. Il ministero del Turismo si sta impegnando in questa direzione: apprezziamo la volontà di intervento sui nodi che bloccano lo sviluppo del comparto, a partire dall’apertura del tavolo sulla carenza di personale. Un’emergenza assoluta: abbiamo stimato un fabbisogno non soddisfatto di circa 50mila figure professionali nel comparto per la Pasqua e per i Ponti di primavera. Dobbiamo risolvere le criticità e sostenere la ripartenza, con investimenti sulle imprese e sulle infrastrutture, oggi più che mai necessarie per competere in un mercato sempre più globale e sempre più difficile.

 

Roma, 1 aprile 2023

 

 

FOCUS: IL TREND DEI MERCATI ESTERI

Secondo le indicazioni del campione, le principali nazionalità che hanno inoltrato richieste di prenotazione dei servizi nelle strutture ricettive italiane sono principalmente quelle europee.

Tedeschi: segnalati in sensibile aumento nelle località dei laghi, marine, nelle aree rurali e di collina e nelle località di montagna

Francesi: l’unica nazionalità con segnalazioni di aumento abbastanza diversificate, anche se le destinazioni di montagna si posizionano in cima alle preferenze

Svizzeri: le preferenze del mercato hanno privilegiato i soggiorni nelle destinazioni marine e nelle località di montagna

Statunitensi: l’unico mercato extraeuropeo con il maggior numero di segnalazioni di aumento. Le loro scelte sono orientate verso le città d’arte, borghi e centri minori, aree rurali e della collina

Britannici: gli interessi prevalenti sono per le città d’arte, le località dei laghi e le aree rurali e della collina

Austriaci: le indicazioni di aumento dei flussi sono giunte soprattutto dalle principali città d’arte, dalle aree del balneare, del lacuale e del termale

Altri mercati segnalati in aumento (in ordine di importanza), ma con valori percentuali più bassi sono: spagnoli, scandinavi, polacchi, cechi, israeliani, canadesi.

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Pasqua: Assoturismo-CST, attese 6,7 milioni di presenze (+7,3% su 2022)

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Già prenotate quasi 7 camere su 10 (il 65%). Presenze estere a quota 3,3 milioni, quasi la metà (49%) del totale dei turisti. Domanda italiana ‘in attesa’ per il meteo incerto, possibile recupero. Messina: “Ripresa continua, ma restano le difficoltà di reperimento del personale, bene apertura tavolo Ministero Turismo

Il turismo continua a crescere. Per Pasqua, sulla base delle prenotazioni attuali, sono attese 6,7 milioni di presenze nel sistema ricettivo ufficiale italiano, il +7,3% sul 2022. Un aumento trainato dalle presenze straniere, protagoniste di una crescita boom: nel fine settimana pasquale saranno infatti 3,3 milioni, il 49% del totale e il 12,1% in più rispetto allo scorso anno. Ma anche la domanda da parte dei turisti italiani – che per ora è stimata a 3,4 milioni di presenze – potrebbe riprendere quota: sul rallentamento, infatti, incide anche l’incertezza meteo di questi giorni.

È quanto emerge dall’indagine realizzata da CST per Assoturismo Confesercenti, su un campione di 1.703 imprese italiane della ricettività. In base alle indicazioni fornite dal campione, per la settimana delle festività pasquali si stimano 469mila presenze in più rispetto al 2022, con il 65% delle sistemazioni disponibili nelle strutture ricettive già prenotate.

Le aree. La tendenza attesa è positiva in tutto il Paese, anche se non uniforme per tutte le tipologie di offerta e tutte le aree. Saranno le regioni del Centro Italia a registrare le variazioni più significative dei flussi con il +9,3% (+4,5% di italiani e +14,7% di stranieri), seguite dalle regioni del Nord Est con il +7,2% (+3,4% di italiani e +10,9% di stranieri) e del Sud-Isole con il +7,7% (+3,4% di italiani e +14,2% di stranieri). Per il Nord Ovest la stima è del +5,4% (+2,1% di italiani e +9,2% di stranieri).

Le tipologie di destinazioni. Anche per le prossime festività pasquali le città e i centri d’arte saranno le destinazioni privilegiate dai turisti stranieri e italiani, ma una quota consistente del mercato si distribuirà tra le diverse località termali italiane, dei laghi e le aree rurali e di collina. Un aumento della domanda, soprattutto straniera, è atteso anche per le località di montagna. Ancora una volta sarà il patrimonio artistico e culturale a suscitare il maggior interesse del mercato con le città d’arte e i borghi che registreranno un incremento delle presenze del +12%, anche se non vi sarà il “tutto esaurito”. Invece, un’altra quota consistente del movimento si riverserà nelle località termali (+11,9%), dei laghi (+7,9%) e della campagna/collina (+5,4%). Per le aree di montagna la stima di crescita è del +5,7%, grazie al forte incremento della domanda estera (+10,7%). Una tendenza migliore è attesa per le imprese alberghiere (+8,2%) che hanno segnalato un incremento rilevante di stranieri (+13,7%). Invece, la crescita stimata per l’extralberghiero è del +6,2% (+3,3% di italiani e +9,1% di stranieri).

Gli stranieri. I turisti stranieri visiteranno soprattutto città/centri d’arte, le aree dei laghi, le località di montagna e le aree rurali e di collina. Invece, la domanda italiana sarà maggioritaria nelle località costiere e termali. Per le prossime festività pasquali si registrerà un consistente aumento di interesse verso l’Italia, soprattutto da parte di visitatori tedeschi, francesi, britannici, statunitensi, svizzeri, olandesi, austriaci e polacchi che in parte compenseranno le quote ancora mancanti dei mercati quali Cina, Russia, Giappone, Australia, Corea del Sud, India, Brasile, Canada. Un leggero aumento delle prenotazioni è stato segnalato anche per i turisti provenienti dalla Spagna e dal Belgio.

Continua la fase di ripresa del turismo italiano”, dice Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Torniamo finalmente ad accogliere i turisti stranieri che a Pasqua rappresentano quasi la metà delle presenze totali in Italia. Una tendenza decisamente positiva che ci fa ben sperare per i ponti di primavera e il proseguo del 2023. Ancora una volta il turismo dimostra di essere fondamentale per la crescita dell’intera economia italiana: va considerato un settore strategico, al centro dell’agenda politica ed economica. Il ministero del Turismo si sta impegnando in questa direzione: apprezziamo la volontà di intervento sui nodi che bloccano lo sviluppo del comparto, a partire dall’apertura del tavolo sulla carenza di personale. Un’emergenza assoluta: abbiamo stimato un fabbisogno non soddisfatto di circa 50mila figure professionali nel comparto per la Pasqua e per i Ponti di primavera. Dobbiamo risolvere le criticità e sostenere la ripartenza, con investimenti sulle imprese e sulle infrastrutture, oggi più che mai necessarie per competere in un mercato sempre più globale e sempre più difficile.

 

Roma, 1 aprile 2023

 

 

FOCUS: IL TREND DEI MERCATI ESTERI

Secondo le indicazioni del campione, le principali nazionalità che hanno inoltrato richieste di prenotazione dei servizi nelle strutture ricettive italiane sono principalmente quelle europee.

Tedeschi: segnalati in sensibile aumento nelle località dei laghi, marine, nelle aree rurali e di collina e nelle località di montagna

Francesi: l’unica nazionalità con segnalazioni di aumento abbastanza diversificate, anche se le destinazioni di montagna si posizionano in cima alle preferenze

Svizzeri: le preferenze del mercato hanno privilegiato i soggiorni nelle destinazioni marine e nelle località di montagna

Statunitensi: l’unico mercato extraeuropeo con il maggior numero di segnalazioni di aumento. Le loro scelte sono orientate verso le città d’arte, borghi e centri minori, aree rurali e della collina

Britannici: gli interessi prevalenti sono per le città d’arte, le località dei laghi e le aree rurali e della collina

Austriaci: le indicazioni di aumento dei flussi sono giunte soprattutto dalle principali città d’arte, dalle aree del balneare, del lacuale e del termale

Altri mercati segnalati in aumento (in ordine di importanza), ma con valori percentuali più bassi sono: spagnoli, scandinavi, polacchi, cechi, israeliani, canadesi.

Bollette: nel 2023 PMI del commercio e del turismo pagheranno gas e luce 2 miliardi di euro in più rispetto al 2021

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bollette

“La flessione dei costi energetici non è sufficiente per dare respiro alle piccole e medie imprese del commercio e del turismo che nel 2023 pagheranno bollette di gas e luce 2 miliardi in più rispetto al 2021”.

Così Confesercenti in una nota.

“Se da una parte il DL Bollette approvato dal Governo prosegue sulla strada della mitigazione della crescita dei prezzi dell’energia, dall’altro si affida molto alla spontanea riduzione dei prezzi. Dai 18 miliardi stanziati con la legge di bilancio per il primo trimestre 2023 si è passati infatti a soli 3,8 miliardi per il periodo tra aprile e giugno. Una riduzione dell’80% a fronte di una riduzione del 20% circa del costo delle bollette. Risorse insufficienti per salvaguardare le PMI italiane”.

“La riduzione delle misure contro il caro-bollette è stata quindi più drastica di quanto previsto, per l’impatto che i costi energetici hanno ancora sulle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione. Rispetto al 2022 le tariffe sono calate, ma sono comunque più alte rispetto al 2021, prima dell’esplosione dei prezzi di energia e gas: pur considerando che da aprile si dovrebbero registrare, in bolletta, delle consistenti riduzioni, un bar sosterrà quest’anno costi ancora oltre il 21% più elevati di quelli di 2 anni fa, un negozio di ortofrutta il 15% in più”.

“Per le famiglie la situazione non è troppo differente: la bolletta energetica sta scendendo, ma resta ad un livello molto elevato, soprattutto a causa, anche qui, della componente elettrica: nel 2023 gli italiani pagheranno 39 miliardi, 7,8 miliardi in più rispetto a due anni fa. Dobbiamo monitorare attentamente l’impatto del taglio dei sostegni, ed essere pronti a rafforzarli nuovamente in caso questo fosse ancora eccessivo per le piccole attività economiche”.

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Inflazione: Confesercenti: “Bene rallentamento, su prezzi alimentari non lavorati pesa l’effetto della siccità e dell’instabilità dei mercati internazionali”

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Ancora buoni segnali dal versante dell’inflazione che, come sottolinea l’Istat, continua la fase di rallentamento anche a marzo grazie al calo dei prezzi energetici. Ma se l’orizzonte si rasserena sul fronte del comparto energetico, continuano però le tensioni al rialzo dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, su cui pesano l’effetto della siccità e l’onda lunga di un’annata caratterizzata dall’instabilità dei mercati internazionali delle materie prime agricole.

Così Confesercenti in una nota.

L’andamento meteorologico contraddistinto dalla prolungata siccità ha influito su volumi e qualità dei raccolti. Al netto della variazione dei prezzi, solo nel 2022 la produzione dell’agricoltura si è ridotta in volume dello 0,7% con ricadute pesanti sui costi di produzione, e le difficoltà sono continuate anche nel primo trimestre di quest’anno.

L’andamento dei prezzi alimentari influisce dunque in modo determinante sulla spesa delle famiglie: per questo la priorità assoluta deve essere, in questa fase, la riduzione delle tasse per cittadini ed imprese – anche con un intervento di armonizzazione Iva che punti ad una riduzione complessiva delle imposte sui consumi – per scongiurare effetti depressivi sulla propensione alla spesa, sostenere il recupero del potere d’acquisto e dunque la tenuta dell’economia.

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Bollette: nel 2023 PMI del commercio e del turismo pagheranno gas e luce 2 miliardi di euro in più rispetto al 2021

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Confesercenti Piacenza: al via il corso di Food Cost per chef e manager

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Food Cost

Grande successo per il corso di Food Cost per chef e manager organizzato da Confesercenti Piacenza presso la sede di via Maestri del Lavoro 7, martedì 28 marzo.

Si è trattato di un fondamentale strumento che ha permesso ad una ventina di operatori del settore (ristoratori in particolare ma anche titolari di bar e pizzerie) di iniziare un percorso di affinamento che possa permettere di interpretare i mutevoli stili di vita, il desiderio di esplorare nuove emozioni, le esigente legate alla salute, a trasformarli in soddisfazione del cliente ed in reddito per la propria attività. Un progetto atto a determinare una prospettata trasformazione da ottimi cuochi e barman ad un approccio maggiormente manageriale della propria azienda.

Il tutto reso possibile dalle note e spiccate capacità e conoscenze di Luca Castellani, food-beverage manager della “Antica Trattoria Cattivelli” che ha illustrato le tecniche per comprendere e realizzare la sostenibilità economica e finanziaria di una attività di ristorazione.

In particolare sono stati trattati temi quali l’analisi di bilancio ed il punto di pareggio; ricette, il loro controllo e la determinazione del prezzo di vendita; calcolo ed applicazione del food Cost; incidenza dei costi delle bollette energetiche nella gestione; come compensare l’inflazione delle materie prime.

Nelle prossime settimane il ciclo di incontri su questo importante tema proseguirà con ulteriori approfondimenti. Sono ancora disponibili alcuni posti. Per informazioni: segreteria@confesercentipiacenza.it

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Ansva Confesercenti Modena: al via “Emilia Park”. Dal primo aprile al primo maggio ritorna a Modena il Luna Park più grande dell’Emilia Romagna

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Luna Park

Non mancheranno promozioni ed eventi, dalla “giornata del bambino”, all’iniziativa in collaborazione con il progetto “Ness1 escluso”, rivolta alle persone diversamente abili”

Dal primo aprile fino al primo maggio presso lo spazio situato tra la Questura e via Divisione Acqui ritorna l’appuntamento con le attrazioni del Luna Park di Modena. Degli Innocenti, Presidente del Consorzio “Parco Ferrari in giostra: “Un appuntamento trasversale e rivolto a tutte le età. Non mancheranno promozioni ed eventi, dalla “giornata del bambino” all’iniziativa in collaborazione con il progetto “Ness1 escluso” rivolta alle persone diversamente abili”

Una tradizione ormai consolidata a Modena, quella del Luna Park che anche quest’anno ospiterà una settantina di attrazioni che andranno ad animare gli oltre 30mila mq del piazzale tra la Questura e il Palapanini in via Divisioni Acqui. L’ingresso al Luna park è gratuito, si pagano solo le singole attrazioni.

Organizzato dal Consorzio “Parco Ferrari in giostra” e patrocinata da Ansva (Associazione Nazionale Spettacoli Viaggianti ed Affini) Confesercenti Modena e dal Comune di Modena, il Luna Park è un appuntamento rivolto tutte le età, pertanto si va dai bambini fino ai novantenni, chi è attratto dai giochi, chi dall’aria gioiosa del luogo, chi dal divertimento, chi dalle luci e chi dalle novità delle attrazioni presenti.
“Le iniziative del Luna Park – spiega Eros Degli Innocenti, Presidente Consorzio “Parco Ferrari in giostra” – vogliono coinvolgere la vita sociale dei cittadini modenesi e l’insieme delle proposte va’ proprio nella direzione di promuovere, rilanciare e valorizzare quelle caratteristiche di utilità, socialità e coinvolgimento anche affettivo, che questo evento di divertimento instaura con il pubblico. Inoltre, il Luna Park vede la famiglia nel suo insieme: i bambini, i genitori e i nonni, tutti uniti in un’atmosfera giocosa e divertente”.
Come sempre non mancheranno i grandi classici che hanno divertito più di una generazione: dalla giostra a seggiolini, per tutti il “calcinculo” all’ottovolante, dalle montagne russe all’autoscontro, grande classico degli anni ’80 e ‘90, dalla ruota panoramica al “Brucomela”, il preferito dei più piccoli fino all’autopista “Go Kart” a cui saranno aggiunte le ultime novità che hanno già conquistato il pubblico di tutta Europa.
“Ricordiamo – aggiunge Degli Innocenti – che l’ingresso è gratuito e il visitatore paga solo se vuole utilizzare le attrazioni. Saranno inoltre attive diverse promozioni e iniziative, per tutta la famiglia e per permettere a tutti di svagarsi e divertirsi” conclude Degli Innocenti.

Le iniziative:
Inaugurazione: Sabato 1° aprile dalle ore 14,00 alle ore 15,00 giri gratis. Promozioni tutte le settimane (dal lunedì al venerdì), il 25 aprile e il 1° maggio.

E’ prevista la “giornata del bambino” che si terrà il primo giorno di chiusura delle scuole per le vacanze pasquali con promozioni per tutti i bambini. In programma anche un evento benefico dedicato alle persone con disabilità che fanno parte del progetto “Ness1 Escluso”.

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Bce: pronta a intervenire per stabilità prezzi e finanziaria

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Bce: pronta a intervenire per stabilità prezzi e finanziaria

Il Consiglio direttivo della Bce sta monitorando “con attenzione le tensioni in atto sui mercati” e si è detto “pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”. E’ quanto si legge nel bollettino mensile della Banca centrale europea.

La Banca centrale nel documento è intervenuta su diversi fronti:

INFLAZIONE

Gli esperti della Bce indicano che l’inflazione si collocherebbe in media al 5,3 per cento nel 2023, al 2,9 nel 2024 e al 2,1 nel 2025. Allo stesso tempo, le pressioni di fondo sui prezzi restano intense.

EUROZONA E RIPRESA

Dopo che nel 2022 “è stata evitata la contrazione attesa in precedenza” nello scenario di base elaborato dalla Banca Centrale Europea “l’economia dovrebbe segnare una ripresa nei prossimi trimestri. La produzione industriale dovrebbe aumentare con l’ulteriore miglioramento delle condizioni dell’offerta, la continua distensione del clima di fiducia e lo smaltimento dei numerosi ordini inevasi da parte delle imprese. L’incremento delle retribuzioni e il calo delle quotazioni energetiche compenseranno in parte la perdita di potere di acquisto che molte famiglie avvertono per effetto dell’inflazione elevata. Ciò, a sua volta, sosterrà la spesa per consumi. Inoltre il mercato del lavoro continua a mostrare vigore, malgrado l’indebolimento dell’attività economica”.

PIL 2023

“Le proiezioni per la crescita nel 2023 – si legge nel bollettino mensile – sono state corrette al rialzo nello scenario di base, collocandosi in media all’1,0 per cento per effetto sia del calo delle quotazioni energetiche, sia della maggiore tenuta dell’economia a fronte del difficile contesto internazionale”. Gli esperti della Bce si attendono poi che la crescita aumenti ancora, “all’1,6 per cento sia nel 2024 sia nel 2025, sostenuta dal vigore del mercato del lavoro, dal miglioramento del clima di fiducia e dalla ripresa dei redditi reali”. Allo stesso tempo, “il rafforzamento della crescita nel 2024 e nel 2025 risulta inferiore rispetto alle proiezioni di dicembre, di riflesso alla politica monetaria più restrittiva”.

BANCHE

Il Consiglio direttivo della Bce “ha dichiarato che il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità”, si legge nel bollettino. “In ogni caso, la Bce dispone di tutti gli strumenti necessari a fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e a preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”.

DEBITO

“Secondo le proiezioni macroeconomiche formulate a marzo 2023 dagli esperti della BCE, le prospettive per le finanze pubbliche nell’area dell’euro dovrebbero migliorare” nei prossimi anni e “dopo il calo considerevole stimato per il 2022, il disavanzo di bilancio dell’area dell’euro continuerebbe a diminuire lievemente nel 2023 e in misura più significativa nel 2024 (al 2,4 per
cento del PIL), mentre rimarrebbe invariato nel 2025. La spesa per interessi in percentuale del PIL registra un aumento graduale. Secondo le proiezioni, il debito dell’area dell’euro continuerebbe a diminuire, seppur più lentamente dopo il 2022, scendendo lievemente al di sotto dell’87 per cento del PIL nel 2025. Ciò è ascrivibile principalmente ai differenziali negativi tra tasso di interesse e tasso di crescita, i quali più che compensano i persistenti disavanzi primari. Nondimeno nel 2025 sia il disavanzo, sia il rapporto fra debito pubblico e PIL dovrebbero rimanere sopra ai livelli antecedenti la pandemia”.

INCERTEZZA

“L’elevato livello di incertezza accresce l’importanza di un approccio dipendente dai dati per le decisioni del Consiglio direttivo” della Bce sui tassi di riferimento, “che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria”. E

TASSI

“La normalizzazione in atto della politica monetaria della Bce e gli ulteriori aumenti dei tassi attesi dai mercati si trasmetteranno in misura crescente all’economia reale, con effetti di freno aggiuntivi derivanti dal recente inasprimento delle condizioni di offerta del credito. Questo, assieme al graduale venir meno delle misure di sostegno di bilancio e al perdurare di alcuni timori riguardo ai rischi per le forniture energetiche il prossimo inverno, inciderà negativamente sulla crescita economica nel medio periodo”.

FAMIGLIE

“I prestiti concessi dalle banche alle imprese dell’area dell’euro sono divenuti più onerosi. Il credito alle imprese è diminuito ulteriormente, a seguito della minore domanda e delle condizioni di offerta più restrittive. E’ aumentato anche il costo dell’indebitamento delle famiglie, soprattutto a causa dell’innalzamento dei tassi sui mutui ipotecari. I maggiori costi di indebitamento e il
conseguente calo della domanda, unitamente a criteri di concessione del credito più rigidi, hanno determinato un’ulteriore riduzione della crescita dei prestiti alle famiglie”.

MERCATO LAVORO

“Il mercato del lavoro nell’area euro continua a mostrare vigore, malgrado l’indebolimento dell’attività economica. Il numero degli occupati ècresciuto dello 0,3 per cento nel quarto trimestre del 2022 e a gennaio 2023 il tasso di disoccupazione si è mantenuto sul minimo storico del 6,6 per cento. L’economia dovrebbe segnare una ripresa nei prossimi trimestri. La produzione industriale dovrebbe aumentare con l’ulteriore miglioramento delle condizioni dell’offerta, la continua distensione del clima di fiducia e lo smaltimento dei numerosi ordini inevasi da parte delle imprese. L’incremento delle retribuzioni e il calo delle quotazioni energetiche compenseranno in parte la perdita di potere di acquisto che molte famiglie avvertono per effetto dell’inflazione elevata”.

SPREAD

“Con l’acuirsi delle tensioni sui mercati, i corsi azionari delle banche europee sono calati e la propensione al rischio degli operatori di mercato è diminuita drasticamente, innescando un calo dei rendimenti dei titoli di Stato dell’area rispetto ai tassi swap. Il rendimento medio ponderato per il Pil dei titoli di Stato decennali ha chiuso il periodo di riferimento collocandosi 24 punti base al di sotto del livello di metà dicembre 2022. Tale calo ha rispecchiato una contrazione dei differenziali di rendimento dei titoli di Stato nei vari paesi. Ad esempio, il differenziale sui titoli di Stato decennali italiani è sceso di 36 punti base, mentre l’analogo differenziale sui titoli greci e tedeschi è diminuito di 28 punti base”. E

PREZZI ENERGIA

“A fronte di forniture energetiche che sono divenute più sicure, la dinamica dei prezzi dell’energia si è  notevolmente moderata, il clima di fiducia è migliorato e ci si attende una lieve ripresa dell’attività nel breve periodo. Il calo delle quotazioni energetiche determina al momento un lieve alleggerimento dei costi, in particolare per i settori a elevato consumo di energia, e le strozzature dal lato dell’offerta a livello mondiale sono in larga parte venute meno. Ci si attende una prosecuzione del processo di riequilibrio nel mercato dell’energia e un miglioramento dei redditi reali .Gli interventi pubblici volti a proteggere l’economia dall’impatto dei prezzi energetici elevati dovrebbero essere temporanei, mirati e modulati al fine di preservare gli incentivi a un minore consumo energetico. Con il calo delle quotazioni dell’energia e l’attenuarsi dei rischi per le relative forniture, è importante avviare il rientro di tali misure in maniera tempestiva e concordata”.

ECONOMIA IV TRIMESTRE

“L’economia dell’area dell’euro ha ristagnato nel quarto trimestre del 2022 è stata pertanto evitata la contrazione attesa in precedenza. Tuttavia, la domanda interna del settore privato ha registrato un brusco calo. L’elevata inflazione, le attuali incertezze e le condizioni di finanziamento più stringenti hanno compresso i consumi e gli investimenti privati, che sono diminuiti rispettivamente dello 0,9 e del 3,6 per cento. Secondo lo scenario di base, l’economia dovrebbe segnare una ripresa nei prossimi trimestri”.

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Lavoro: Confesercenti, segni di stabilizzazione, ma nel turismo continuano le difficoltà di reperimento del personale. A Pasqua e primavera potrebbero mancare 50mila lavoratori

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Lavoro

“Ok a incentivi per il lavoro nel weekend, ma non si aumenti il costo del lavoro”

Segnali incoraggianti sul fronte dell’occupazione. A febbraio Istat registra segnali di stabilizzazione: il numero complessivo di occupati rimane sostanzialmente in linea con quello di gennaio, sopra i 23,3 milioni di persone, con un tasso di occupazione leggermente in rialzo, e una riduzione dei disoccupati. Continuano a preoccupare, però, le difficoltà di reperimento del personale nel turismo.

Così Confesercenti.

L’aumento di occupati che, invece si registra dal confronto con febbraio del 2022 (352mila unità, l’1,5%) è invece tutto attribuibile all’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato, che crescono di 515mila unità, mentre quelli a termine e gli autonomi diminuiscono, questi ultimi perdendo altre 20mila unità.

Nel complesso, si tratta di un quadro comunque positivo, anche se nel turismo si fa sentire sempre di più il peso del mismatch tra offerta e domanda di lavoro. Per il settore della ristorazione il 52% delle figure professionali richieste è di difficile reperimento per mancanza di candidati o per preparazione inadeguata degli stessi, una quota che si assesta oltre il 26,7% per le attività ricettive.

Sulla base di queste tendenze, stimiamo per la Pasqua ed i mesi primaverili dei Ponti – periodi di picco della domanda – oltre 50 mila lavoratori ‘mancanti’ nelle imprese turistiche.

Un problema da risolvere urgentemente. La proposta del Ministro del Turismo Daniela Santanché di incentivare il lavoro dei giovani nel settore nel weekend e nelle giornate di festa è apprezzabile, purché l’incentivo arrivi tramite uno sgravio fiscale e non da un aumento del costo del lavoro.

In generale, servono politiche attive per non lasciare l’incontro tra domanda e offerta al passaparola o alle iniziative private.

Bisogna rafforzare la formazione professionale regionale di figure turistiche, e aprire ai pensionati e ai ragazzi in età scolare prevedendo occupazioni temporanee a totale esenzioni di imposta. Ma la gestione dei flussi di immigrazione va ripensata, collegandola a opportunità di formazione, anche nei paesi d’origine.

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